Alluce Rigido

Alluce rigido

Cos’è l’alluce rigido?

L’alluce rigido può essere descritto come una grave artropatia (degenerazione articolare) dell’articolazione metatarso-falangea dell’alluce. Da molti viene ancora confuso con l’osteoartrosi ma l’eziopatogenesi è multifattoriale. L’osteoartrosi può essere considerata una concausa nei pazienti che ne sono affetti.

Cause

La conformazione anatomica, il primo metatarso elevato per citare uno dei fattori più importanti, i microtraumi ripetuti e/o traumi significativi alla metatarso-falangea (lussazioni, fratture, contusioni) sono gli eventi più frequenti che portano alla rigidità articolare. L’alluce, di conseguenza, non si dorsiflette in modo adeguato impedendo una corretta deambulazione e causando dolore intenso. Sono proposte classificazioni in gradi che non ritengo particolarmente significative. Il fattore fondamentale per decidere come trattare l’alluce rigido è il dolore e il deficit di deambulazione. Spesso il paziente trova delle strategie per evitare il dolore e assume vizi di deambulazione (supinazione del piede cioè piede rivolto verso l’interno, deambulazione in talo cioè sul tallone che spesso portano a ripercussioni sui segmenti sovrastanti (caviglia, ginocchio, anca, schiena).

Cura con trattamento conservativo e operazione chirurgica

Nei casi iniziali e senza gravi lesioni cartilaginee può essere indicato un tentativo con infiltrazioni endoarticolari di acido ialuronico o tessuto adiposo microframmentato. In caso di resistenza al trattamento infiltrativo è consigliabile il trattamento chirurgico. L’intervento, a prescindere dalle tecniche di osteotomia, è mirato ad ottenere un più ampio spazio articolare che tipicamente si riduce nell’alluce rigido e un abbassamento della testa metatarsale che risulta quasi sempre eccessivamente elevata.

Le tecniche che utilizzo ormai da molti anni sono artoplastiche associate a varianti delle classiche osteotomie secondo Reverdin-Green e Weil modificate in accorciamento e abbassamento della testa metatarsale con associata cheilectomia (asportazione parziale dei bordi articolari). La cheilectomia può essere indicata come unico intervento in casi in cui il primo metatarsale non risulti elevato e lo spazio articolare ben conservato.

Trattamento post operatorio

La deambulazione è concessa da subito con calzatura in talo. Il trattamento postoperatorio rieducativo dell’alluce è un fattore determinante per avere buoni esiti: intensa mobilizzazione assistita da iniziare pochi giorni dopo l’intervento e da proseguire per almeno 20/30 gg. Durante il trattamento fisioterapico è importante effettuare la viscosupplementazione con acido ialuronico almeno una volta. 

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