L’os tibialis è un osso sesamoide (ossa che si trovano in corrispondenza e più o meno a contatto con i tendini) del tendine tibiale posteriore (foto). Si tratta di una variante anatomica del tendine tibiale posteriore. Spesso indebolisce il tendine stesso, causandone l’insufficienza, risultando co-responsabile di una sindrome pronatoria di retropiede. Molto spesso crea conflitto con la calzatura, procurando dolore e defict funzionale. In certi casi l’os tibialis può presentarsi parzialmente o completamente ossificato creando una protuberanza mediale sullo scafoide tarsale con sintomi del tutto simili al quadro classico. Anche le dimensioni sono spesso variabili.
Quando presente, se sintomatico (dolore e/o insufficienza del tibiale posteriore) eseguo, spesso in associazione all’installazione di endortesi senotarsica, un’asportazione totale dello stesso effettuando inoltre un tenoplastica del tendine in questione, reinserendolo direttamente allo scafoide tarsale con punti trans-ossei. Quest’intervento trova una buona indicazione, senza l’utilizzo di endortesi, anche nel giovane adulto sintomatico in attesa di un’eventuale osteotomia di calcagno (non sempre necessaria). Per l’intervento non utilizzo nel bambino (al di sotto dei 14 anni) alcun tipo di laccio emostatico ed impiego circa 15/20 minuti. Dopo l’intervento immobilizzo il piede per 30 giorni con tutore tipo walker senza concedere il carico e con il divieto di svolgere attività sportiva (eccettuato il nuoto) per 2 mesi. Sarà fondamentale un trattamento rieducativo assistito in acqua.