Lesione sottocutanea del tendine di Achille

Lesione sottocutanea del tendine di Achille

La rottura del tendine d’Achille è tra la più comuni lesioni tendinee sottocutanee e la più frequente nei soggetti che praticano sport.
Interessa maggiormente soggetti di sesso maschile, in un’età compresa tra i 25 e i 50 anni, mentre dopo i 60 anni la lesione è piuttosto rara.
Si tratta quasi sempre di esiti di una tendinopatia cioè un’infiammazione cronica del tendine. La tendinite è l’infiammazione del peritenonio, una sottile lamina che avvolge tutto il tendine (per questo viene chiamata anche peritendinite).

La più comune patologia cronica tendinea è la tendinosi, termine che si riferisce a modificazioni strutturali del tendine stesso: degenerazione del collagene, incremento della sostanza di base e neovascolarizzazione, sempre però in assenza di cellule infiammatorie. Le tendinosi pure sono pertanto caratterizzate da manifestazioni degenerative del tendine con progressivo indurimento, ispessimento e perdita di flessibilità. I sintomi più comuni di tendinosi sono dolore bruciante localizzato e gonfiore attorno al tendine che peggiora durante e dopo l’attività fisica, rigidità, movimento articolare limitato, dolore urente che persiste per diversi mesi.

La tendinosi è solitamente causata da un uso intenso ed eccessivo del tendine e da un suo conseguente deterioramento. Può anche essere causato da un trauma, come una caduta o un infortunio sportivo.

La tendinosi del tendine di Achille coinvolge la sede d’inserzione del tendine, sulla parte inferiore e posteriore del calcagno e la parte tendinea del muscolo gastrocnemio solitamente nel terzo medio e distale. I fattori predisponenti sono molteplici. Nella maggior parte dei casi questa condizione dipende dalla reiterazione di microtraumi e stress di tipo meccanico che, nel corso degli anni, finiscono con il danneggiare le fibre che compongono il tendine.

L’infiammazione può essere favorita anche da lesioni traumatiche importanti, come uno stiramento improvviso, e da alterazioni di carattere degenerativo o anatomico (calcagno di Haglund). Possono contribuire anche sovrappeso e vizi posturali oltre ad alcune terapie farmacologiche e malattie sistemiche (gotta, artrite reumatoide, psoriasi ecc.).

I sintomi specifici si manifestano con dolore acuto calcaneare e retroachilleo. Questa sensazione aumenta o compare effettuando un movimento che coinvolge la parte interessata dal processo flogistico. Tipico il gonfiore lungo la guaina del tendine vicino al tallone e al terzo medio distale e una certa rigidità della caviglia. Dopo qualche tempo, se l’infiammazione si cronicizza, possono formarsi calcificazioni (sperone retrocalcaneare e/o calcificazioni intratendinee). La tendinosi del tendine di Achille è valutata attraverso l’esame clinico del paziente, supportato dalla diagnostica per immagini (radiografie, ecografia e, soprattutto, risonananza magnetica).

Se identificate precocemente le tendinosi possono essere trattate con innesti di cellule mesenchimali che in molti casi prevengono le rotture improvvise del tendine. La rottura sottocutanea si può verificare anche dopo un evento traumatico lieve, durante un movimento banale come scendere dal marciapiede, salire le scale, una corsa leggera o anche solo camminando. La lesione può anche essere parziale.

L’intervento chirurgico andrebbe effettuato in urgenza ma spesso capita che il paziente aspetti giorni e purtroppo anche settimane prima di effettuare una visita (soprattutto nei casi di lesione parziale). Questo è dovuto anche al fatto che spesso il dolore persistente presente da molto tempo può mascherare i sintomi della rottura del tendine. Il deficit di deambulazione è immediato ma viene talvolta sottovalutato. L’intervento prevede un’incisione retroachillea che consenta di ispezionare completamente la lesione. La ricostruzione diretta termino-terminale è il trattamento elettivo. Non sempre è possibile effettuare una sutura diretta a causa della grave compromissione del tendine.
L’innesto di cellule mesenchimali favorisce la rigenerazione del tessuto tendineo e diminuisce in modo significativo i tempi di guarigione.

GRAVE LESIONE INVETERATA DEL TENDINE DI ACHILLE

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