Perché parlare ancora oggi di sindrome del tunnel carpale?

tunnel carpale

Si tratta di una patologia nota da più di un secolo. Con queste premesse sembrerebbe superfluo scrivere qualcosa che possa ulteriormente dare indicazioni utili. In realtà molti pazienti si presentano, ancora oggi, in ambulatorio con stadi avanzati di sindrome del tunnel carpale, quando non addirittura in fase paretica del nervo mediano e atrofia del muscolo opponente del pollice (segno di estrema sofferenza del nervo). Spesso, purtroppo, il consiglio che viene dato è di aspettare un ulteriore peggioramento della sindrome che porta a compromissioni importanti del nervo e difficoltà di miglioramento anche dopo l’intervento decompressivo. Il momento di procedere all’intervento è nella fase irritativa cioè quella in cui le parestesie (formicolio) sono frequenti durante la notte e/o al mattino e/o durante le attività quotidiane (lavorare al computer, telefonare, guidare etc.). Dolore al palmo e alle dita e difficoltà a portare anche piccoli pesi sono altri sintomi precoci. La decompressione del nervo richiede un piccolo intervento in anestesia locale di un paio di minuti. Il ritorno alle attività quotidiane è quasi immediato.

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