Per piede piatto si intende un’alterazione morfologica del piede caratterizzata da valgismo del retropiede e diminuzione dell’arcata plantare.
Il piede piatto nel bambino è fisiologico cioè normale. Nella maggior parte dei casi non necessita di alcun trattamento.
Alcuni bambini, raggiunta l’età di 8-9 anni, presentano ancora una pronazione significativa del retropiede e spesso segni di sovraccarico come “stanchezza del piede” dopo attività sportiva o dopo camminate anche poco impegnative e, ancor più importante, precoci tendinopatie del tibiale posteriore (dolore saltuario o più o meno costante all’interno del piede e della caviglia).
Questo è il momento di effettuare una visita specialistica.
Nei veri casi patologici il trattamento consiste nella terapia chirurgica.
Per l’intervento chirurgico utilizzo da molti anni l’endortesi ad espansione, installata nel seno tarsale, effettuando la cosiddetta artrorisi cioè elevazione della sottoastragalica. Si tratta di un trattamento con un duplice effetto: meccanico inizialmente e propriocettivo in seguito.
L’intervento avviene in anestesia generale.
Per l’intervento minivasivo impiego circa 2/3 minuti installando un endortesi in titanio, cioè uno spaziatore che consente al piede e al cervello in associazione (propriocettività) di correggere definitivamente il dismorfismo del piede.
Dopo l’intervento immobilizzo il piede per 8 giorni e concedo il carico in seguito, con tutore tipo walker per altri 8 gg e poi libero, con il divieto di svolgere attività sportiva (eccettuato il nuoto) per 2 mesi.
L’endortesi viene rimossa dopo non meno di 2 anni.